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Il muro moltiplicatore di muri, la prigione moltiplicatrice di prigioni, i reclusi moltiplicatori di reclusi, i carcerieri moltiplicatori di carcerieri: il cortocircuito della realtà Israelo-Palestinese coinvolge tutto e tutti allo stesso modo, al punto da non permettere di capire chi in realtà sia colui più circondato da limiti, barriere e confini che dividano quale esterno da quale interno; un paradosso inaudito e possibile solo in uno Stato come quello Israeliano, dove la logica e la pratica dominante della iper-militarizzazione è giunta a un punto tale da schierarsi contro la libertà di tutto e di tutti, tranne quella raggiunta, come massima destinazione finale, dalla consapevolezza degli artisti di strada. The Bad Art, l'Arte Cattiva o la Cattiva Arte di Banksy e di ogni altro graffitista di protesta in Israele - da intendere e leggere sotto la voce Palestina - ha trovato il suo spazio, il suo tempo e il suo Tempio.